IL GIORNO PIU’ BELLO DEL MONDO

Regia:  Alessandro Siani.

Cast:  Alessandro Siani, Stefania Spampinato, Giovanni Esposito, Sara Ciocca, Leone Riva.

Genere:    Commedia – Italia, 2019.

Durata: 104 Minuti.

Cinema di Piazza Armerina

dal 8 al 13 Novembre

SPETTACOLO UNICO ore 21:30

Trama:

Arturo Meraviglia ha ereditato dal padre un teatrino di avanspettacolo che ha mandato in rovina e ora fa l’impresario squattrinato di artisti senza prospettive. Non è nemmeno l’indigenza l’aspetto peggiore della sua situazione: è la consapevolezza di aver deluso un padre che si considerava “un artigiano della gioia pura” e credeva in quella magia dello spettacolo che fa chiedere al pubblico: “Ma come avrà fatto?”. La svolta sembra arrivare quando uno zio emigrato all’estero lascia ad Arturo un’eredità: ma non si tratta di ville e possedimenti, bensì della tutela legale di due bambini, Rebecca e Gioele. Arturo si dispera finché non scopre lo straordinario talento del piccolo Gioele per la telecinesi, ovvero la capacità di spostare oggetti e persone con la forza della mente. Ma un team di scienziati che “osservano” i bambini prodigio cercherà di avvicinare Gioele e Arturo dovrà cercare di proteggerlo.

Alessandro Siani torna al grande schermo due anni dopo Mister Felicità, da lui scritto, diretto e interpretato come Il giorno più bello del mondo, ma questa volta cambia cosceneggiatore, passando da Fabio Bonifacci a Gianluca Ansanelli, con cui aveva già firmato Si accettano miracoli.

La differenza con Si accettano miracoli non è grande, perché a dominare la narrazione è sempre comunque il mattatore Siani, con quel suo misto di “guasconeria” partenopea e buonismo da grande pubblico. Questo è esattamente il punto di forza e la debolezza del suo cinema: perché se da un lato Siani è straordinariamente efficace nei siparietti da varietà, in particolare quelli con Giovanni Esposito, dove mette a frutto la sua vis comica (deliziosa la creazione di storie della buonanotte che utilizzano i personaggi delle favole meglio di Shrek), dall’altro l’autore-attore cede troppo spesso alla tentazione di aggiungere melassa e ripetere i cliché rassicuranto “alla Pieraccioni” che fanno a pugni con il suo talento autentico di guitto. Certe battute puerili si scontrano dunque con gag davvero sorprendenti (benché irreali) come un’autocombustione nata dal tentativo di far funzionare uno Zippo.

A supportare Siani nei suoi alti e bassi c’è un livello uniformemente elevato di professionalità, come il direttore della fotografia Michele D’Attanasio e soprattutto la montatrice Valentina Mariani, che riesce a tenere dietro e ad aderire ai tempi comici del protagonista e dei caratteristi che gli fanno corona (oltre a Esposito si distinguono Gianni Ferreri e Benedetto Casillo).

Anche gli effetti speciali, benché artigianali, hanno un certo smalto, e il cast è efficace, soprattutto la piccola Sara Ciocca nei panni di Rebecca (mentre Stefano Pesce si rivela fisicamente identico al Joker dei fumetti). Ma gli sconfinamenti nel kitch, certe piacionerie nazional popolari e le location che sanciscono la deriva commerciale della contemporaneità – i parchi a tema, i mercatini di Natale – ci ricordano che la magia, quando è prefabbricata, perde il proprio incanto originale.